Storia dello Scautismo

1899

L’idea di costituire un movimento giovanile che sfruttasse a scopo educativo la tendenza dei ragazzi all’avventura, viene a Sir Robert Baden-Powell (1875-1941) durante la guerra anglo-boera nella difesa di Mafeking: un corpo di cadetti presi tra i ragazzi presenti nella cittadella serve da portaordini e in altre necessità pratiche. Baden Powell pensa fin d’allora di fondare un movimento di giovani nel quale fossero sviluppate le qualità dell’esploratore.

1907

Tornato in patria B.-P. scrive “Scouting for boys” in modesti fascicoli bimestrali in cui vengono esposti gli elementi basilari del nascente movimento. I fascicoli vanno a ruba in breve tempo e si deve ricorrere a una ristampa. Nella isola di Brownsea, con 20 ragazzi suddivisi in quattro pattuglie (Lupi, Tori, Corvi, Chiurli), avviene la prima esperienza concreta di campo scout: è un successo strepitoso.

1909

Lo scautismo si espande a vista d’occhio in Inghilterra. A Manchester, in un primo raduno di scout inglesi, si incontrano 11.000 esploratori. Fanno la loro prima apparizione le ragazze nel nascente movimento. B.-P. è pregato di passare in rassegna alcuni gruppi di ragazze in divisa che si andavano organizzando per loro conto sullo schema del suo metodo e viene richiesto di accoglierle nel movimento. Intanto si comincia a diffondere l’abitudine di abbreviare il lungo e difficile Sir Robert Baden Powell of Gilwell con il più comodo B.-P., abitudine tuttora in corso.

1910

Il movimento Scout varca i confini del Regno Unito e si sviluppa nel mondo; prima in Cile, poi in Francia, in Scandinavia e negli Stati Uniti. Anche in Italia cominciano a fiorire i primi gruppi: a Bagni di Lucca un baronetto inglese, Sir Francis Vane, istituisce la prima squadra di esploratori. A Genova un’associazione giovanile “Le Gioiose” fondata nel 1905 dal Prof. Mario Mazza, dopo aver conosciuto lo scoutismo, ne accetta i principi e costituisce l’associazione Ragazzi Esploratori Italiani ( R.E.I ). E’ scelto come distintivo un giglio scolpito nell’arco della cappella dei Lanaioli nella chiesa di Santo Agostino a Genova.

1912

Il Dottor Carlo Colombo, docente di Terapia all’Università di Roma, che aveva istituito un corpo di Giovani Esploratori Italiani (G.E.I), si unisce alla associazione R.E.I.

1915

Bufera nella R.E.I. Il problema se l’associazione debba essere o meno confessionale non trova una soluzione comune. Si va verso la scissione, nascono così una associazione confessionale ( Associazione Scout Cattolici Italiani – A.S.C.I) ed una aconfessionale ( Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani – C.N.G.E.I ). Nella prima riunione dell’ASCI, 1 febbraio 1916, viene nominato commissario il conte Mario di Carpegna e nel giugno dello stesso anno Benedetto IV° approva l’Associazione e nomina il P.Giuseppe Gianfranceschi Assistente Ecclesiastico Centrale. Intanto dalla mente vulcanica di B.-P. nascono i lupetti.

1918

Nascono i Rovers.

1920

Passata la Prima Guerra Mondiale, viene indetto il primo raduno mondiale “Jamboree”, che si ripeterà ogni 4 anni per fare esperienza di fraternità scout. Il conte di Carpegna partecipa come rappresentante dell’Italia alla prima Conferenza Internazionale che si tiene a Londra e di cui perciò risulta fondatore, massimo titolo dello scoutismo internazionale.

1921

Viene organizzato in Val Fondillo, nel parco d’Abruzzo, il primo campo Nazionale.

1924

Muore il conte Mario di Carpegna.

1926

Si costituisce l’opera nazionale Balilla e per il movimento Scout si profilano tempi duri.

1928

Con un decreto del 9 aprile vengono soppresse definitivamente le unità scout in Italia, sia appartenenti all’ASCI che al CNGEI. Comincia così la “Giungla silente”, cioè il perdurare di unità clandestine, alcune delle quali ebbero il coraggio di resistere fino alla liberazione dell’Italia. Le Aquile Randagie a Milano, il Lupercale a Roma sono due esempi di gruppi mai disciolti. Tutti gli scout italiani cominciarono a riunirsi per il ritrovo della Promessa nel giorno di San Giorgio e alcuni di essi partecipano a qualche campo o raduno scout in Francia o in Svizzera. Le Aquile Randagie furono presenti a tutti i Jamboree.

1941

L’8 gennaio B.-P. muore in Kenya, mentre la guerra dilaga in tutto il mondo.

1943

Caduto il Fascismo risorgono in Italia le varie unità scout, per opera dei “Vecchi Scout” di un tempo, ma subito l’occupazione tedesca le obbliga a rientrare nella clandestinità e a bloccare l’azione di sviluppo. Intanto in agosto inizia lo scoutismo femminile cattolico: Giuliana di Carpegna e Josette Lupinacci pensano di offrire alle ragazze italiane l’idea scout. Nasce così il guidismo, senza nessun legame, allora, con la già iniziata esperienza dell’UNGEI, il ramo femminile del Corpo Nazionale. Il 26 dicembre dello stesso anno, nelle catacombe di Priscilla a Roma, ebbe luogo la promessa del primo gruppo di Guide.

1944

Mentre Pio XII° approva il Guidismo, l’ASCI e la GEI stipulano la convenzione per la formazione della Federazione Esploratori Italiani (F.E.I).

1945

Anche le due associazioni femminili stipulano una convenzione e nasce la F.I.G.E. (Federazione Italiana Guide Esploratrici).

1946

La FEI ottiene il riconoscimento ufficiale da parte del Bureau International.

1948

La FIGE diviene membro a pieno diritto dell’Associazione Mondiale delle Guide.

1953

Si costituisce il M.A.S.C.I. (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani).

1974

Dopo vari anni avviene la fusione delle due associazioni cattoliche (ASCI e AGI) : nasce l’A.G.E.S.C.I. (Associazione Guide E Scout Cattolici Italiani).

1976

Dopo 2 anni dalla storica unione, i Capi più tradizionalisti e legati al vero scoutismo di B.-P. si staccano e firmano a Roma la nascita dell’Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici, aderendo al grande progetto della Federazione dello Scautismo Europeo (FSE).